venerdì 28 marzo 2014

I più bei Fiori di Sanremo crescono a Napoli

Se le idee di innovazione fossero dei bei bei fiori, è oramai, utilizzando una terminologia alla moda “acclarato” che non potrebbero crescere a Sanremo. In effetti la provocazione del titolo non è certo solo una frase ad effetto.
Questa è la breve storia che racconta di come un bel fiore, nato nella terra di fiori, ha scoperto che dove è nato non può crescere ed emigrando ha trovato addirittura più fertile la terra di Napoli.
Tutta la storia comincia dall'idea che nella vita quotidiana siamo circondati da inquinanti. Pensare che essi si trovino anche nelle cose che mangiamo od addirittura nei bei fiori che con gli occhi guardiamo ed attreverso l'olfatto né apprezziamo i fantastici profumi, credo faccia riflettere chiunque.
Se aggiungiamo che poiché il fiore non si mangia, esso non viene sottoposto a controllo sulla quantità di pesticidi utilizzati per la crescita, la riflessione diventa preoccupazione. Del resto un fiore viene annusato da un bambino, da una mamma, da una moglie.
“E' così che soffermandomi a guardare un fiore dai bellissimi colori, ho riflettuto sull'opportunita di annusarlo.” Questa dicotomia è stata la scintilla per l'idea di innovazione di Green Innovations.
Società di Sanremo fatta da persone di Sanremo e che avrebbero voluto che la loro Sanremo fosse il primo posto al mondo in cui quest'idea, questo bel fiore, potesse cresere e svilupparsi.
Ciò non è stato. Molti tentativi, molti contatti, belle parole, belle promesse, ma niente!
Il fallimento non è stato il fallimento dell'idea, che come vedremo è divenuta reale e funzionale, ma è stato il fallimento delle persone prive di speranza che siedono su di un mercato floricolo in agonia, forse più morto che vivo, in eterna lotta con mercati e paesi emergenti.
Avevamo pensato che la qualità, la specificità, e la cura, unitamente ad un fiore cresciuto privo di pesticidi, di fitofarmaci, quindi naturale, sarebbe potuto essere non solo punto di partenza di un nuovo mercato, ma anche simbolo finalmente del rispetto della terra del prodotto e del coltivatore stesso. Si fa tanto parlare del sistema sostenibile, dell' ecologia globale e poi però quando qualcuno propone nuove vie mai percorse, spesso lo si deride, lo si ingnora o peggio lo si denigra.
E' proprio così che è andata. Spreavamo che qualche illuminato indravvedesse le opportunità di mercato di un prodotto uguale agli altri ma innovativo, bello come gli altri ma diverso, profumato come gli altri, ma non tossico. Tutti sanno che fare concorrenza a mercati che possono offrire grandi produzione è storia morta, ed anche se potessimo, l'estensione del nostro territorio e degli spazi disponibili lo impedirebbe.
Dopo quindi mesi divenuti anni, in attesa delle risposte, abbiamo visto che questi bei fiori non possono crescere qui, non si tratta quindi di condizioni ambientali avverse ma di condizioni mentali avverse.
Pur rimanendo a Sanremo abbiamo cercato un terreno fertile per la nostra idea, per il nostro fiore. Siamo andati a Napoli. Più precisamente nelle vicinanze di Napoli, già in provincia di Salerno, saimo andati a Sarno!.
E' sì, proprio lì, proprio dove molti pensano che lì sia tutto perduto, tutto inquinato, tutto senza nessuna più speranza. Ebbene, non è così!.
La nostra tecnologia, consente di crescere fiori, piante, addirittura ortaggi, riducendo e poi evitando l'uso di qualunque pesticida o fitofarmaco.
Ci hanno creduto, ci hanno dato fiducia, ma non sono creduloni. Lo hanno fatto dopo prove di campo, analisi, risultati sperimentali. In un anno abbiamo fatto la, lontani da casa, da emigranti, molto più di quello che siamo riusciti a fare qui, a casa, in diversi anni.
Ed è così che alcune aziende agricole, prima fra tutte Alpega Italia, si è impegnata, si è rilanciata ed ha iniziato un nuovo percorso guadagnado un nuovo mercato. Strano, ma non mi avevano assicurato a Sanremo che il mercato del fiore è morto, che oramai sono i paesi emergenti a dettare legge e che è tutto inutile, superlfuo, fatica sprecata?. Come è stato bello per noi emigrare, vedere nuovi mondi e nuove persone.
La scoperta più interessante che abbiamo fatto laggiù, con grande stupore, è stata quella di poter leggere sui cartoni, che contenevano i bulbi dei fiori, che gli stessi provenivano da Sanremo, da una nota e nominata azienda agricola Sanremese.
Per questo possiamo ben dire che i più pei fiori, come le nostre idee, potranno anche nascere a Sanremo, ma poi crescono a Napoli!.
 





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